«Orribile la prima notte in cella, solo un libro mi ha salvato. I contanti? Una donazione»- Corriere.it

«Orribile la prima notte in cella, solo un libro mi ha salvato. I contanti? Una donazione»- Corriere.it

Author: Giuseppe Guastella
Data : 2022-12-23 22:58:33
Dominio: www.corriere.it
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di Giuseppe Guastella

Il segretario (sospeso) dell’Ituc e lo scandalo mazzette: «Difficile avere sospette su una ong come Fight impunity»

DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES – Due settimane non sono bastate a Luca Visentini per superare completamente lo choc delle 48 ore di arresto per le tangenti del Qatargate passate, dicono i magistrati, dalla Ong Fight impunity di Antonio Panzeri. Incontriamo il segretario dell’Unione internazionale dei sindacati (Ituc) in un bar in centro.

Cosa ha provato quando la polizia è arrivata a abitazione sua?

«Incredulità e senso di smarrimento. Sapevo di non avere fatto nulla di male e non capivo cosa stesse capitandomi e perché».

Lo avrà capito dall’ordine d’arresto.
«Me l’hanno fatto solo leggere, molto in fretta. In quella situazione era molto difficile comprendere tutto, anche perché era in francese e io non parlo quella lingua. Mi resi conto che si faceva riferimento a una rete di corruzione internazionale».

La prima notte in cella?
«Orribile perché sapevo di essere innocente. Per fortuna mi hanno permesso di tenere un libro con me. È servito a provare a distrarmi».

Arresto venerdì 9, sabato l’interrogatorio del giudice viene rinviato al giorno dopo. Mentre la riportavano in cella cosa pensava?
«Provavo angoscia e frustrazione per non avere potuto spiegare e chiarire la mia innocenza. La notte è stata pessima. Avevo un mal di testa fortissimo e non mi permettevano di prendere medicine. Pensavo continuamente alla mia famiglia e ai colleghi del sindacato».

Il giorno, interrogatorio.
«È durato circa un’ora. Le domande riguardavano l’ accusa di essere parte di un’associazione a delinquere, c’erano poi corruzione e riciclaggio. Le ho contestate tutte e ho fornito al giudice tutte le informazioni e le spiegazioni che mi sono state richieste. Ho subito detto che io avevo partecipato solo ad attività culturali pubbliche e gratuite sui diritti umani».

La accusano di aver ricevuto da Panzeri due buste con in tutto 50 mila euro. Perché gliele ha date?
«Era una donazione dell’associazione Fight impunity che, come avviene normalmente, è stata usata in parte per rimborsare i costi della mia campagna per il congresso del sindacato mondiale, in parte per sostenere la partecipazione al congresso dei sindacati che avevano limitate risorse economiche».

Non le sembrava strano se non sospetto che le desse dei soldi in contanti?
«Mi è sembrato strano, ma non avevo sospetti su una Ong che sembrava avere una reputazione specchiata. Ricordo che chiesi a Panzeri perché mi dava dei contanti, la sua spiegazione fu che l’associazione raccoglieva i finanziamenti da donatori che operavano in paesi con regimi autoritari e che per questo non possono utilizzare canali bancari perché altrimenti verrebbero individuati».

Dopo, però, andò in Qatar con lui a inizio novembre. A fare che?
«Ero stato invitato dall’ organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite e dal governo che, come sempre avviene in visite istituzionali di questo tipo, si faceva carico del costo del viaggio. Alla fine della visita ho rilasciato un’ intervista ad un’ agenzia di stampa internazionale spiegando che, nonostante alcune importanti riforme, in Qatar la situazione dei diritti umani e dei lavoratori è ancora assolutamente insoddisfacente e c’è bisogno di mantenere alta la pressione sul governo e sulle imprese, anche dopo la fine dei Mondiali. Una posizione molto critica».

Le indagini Proseguono con l’accusa che continua a ritenere che a lei siano andati più soldi dei 50 mila euro.
«Non è così».

Conosceva Giorgi, Kaili e Andrea Cozzolino, che viene associato a Panzeri?
«Nessuno di loro».

Quando l’hanno scarcerata, come si è sentito?
«Sollevato e felice».

Panzeri e Giorgi sembrano averla scagionata.
«Sono contento che la verità stia emergendo».

Ha ricevuto solidarietà?
«Da tutto il mondo, da tantissimi colleghi e amici».

E dal sindacato?
«Sono in una situazione di sospensione per consentire all’Ituc di chiarire tutte le implicazioni e l’impatto di questa vicenda. È un percorso che condivido e spero di poter riprendere il mio lavoro quando tutto sarà chiarito. Ho dedicato tutta la mia vita al sindacato, la difesa dei lavoratori è la mia missione».

23 dicembre 2022 (modifica il 23 dicembre 2022 | 23:58)

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